Bonifica amianto
SE VIVO O LAVORO IN UN EDIFICIO CON COPERTURA IN ETERNIT COME DEVO COMPORTARMI? È OBBLIGATORIO RIMUOVERLO?
Non è necessario rimuovere una copertura in eternit in buono stato di conservazione, ma è obbligatorio per legge effettuare un monitoraggio periodico per verificare lo stato di conservazione e l’assenza di materiale distaccato.
QUANTO PUÒ COSTARE LA RIMOZIONE DELL’AMIANTO (ETERNIT)?
Il costo dello smaltimento dell’amianto varia a seconda delle dimensioni della struttura dove è presente; nel caso di una copertura dipende strettamente dalla quantità, dalle opere provvisionali per la sicurezza, dall’accessibilità e la pedonalità della copertura e dalla distanza della discarica per lo smaltimento. Orientativamente per metrature inferiori a 100 m2 il costo più incisivo è quello della manodopera, all’aumentare della quantità i costi per lo smaltimento al metro quadrato diminuiscono mentre rimangono fissi quelli per le opere di sicurezza e il trasporto.
QUALI ALTERNATIVE ALLA RIMOZIONE DELL’AMIANTO ESISTONO?
È possibile incapsulare le fibre di amianto mediante l’applicazione di diversi strati di vernici certificate che formano uno strato protettivo che impedisce la loro dispersione nell’ambiente per poi procedere ad una sovracopertura oppure mantenere la copertura esistente resa sicura. Entrambi i trattamenti devono essere monitorati nel tempo e richiedono una manutenzione periodica. La rimozione rispetto all’incapsulamento e alla sovracoperura ha il vantaggio di risanare in modo definitivo l’edificio valorizzando lo stesso; l’adozione di tutte le lavorazioni implica comunque l’installazione delle opere provvisionali ai fini della sicurezza. L’incapsulamento e la sovracopertura comportano il monitoraggio periodico e, nel caso dell’incapsulamento, il rifacimento dopo alcuni anni; A conti fatti quindi l’adozione di tali soluzioni inizialmente meno costose non è cosi conveniente.
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Fotovoltaico
CHE DURATA HA UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO CORRETTAMENTE INSTALLATO? COME VA SMALTITO A FINE VITA?
Si consideri che le prime installazioni di pannelli fotovoltaici sono datate anni ‘80 in Germania e sono ancora in funzione. I produttori di pannelli garantiscono la piena efficienza energetica per i primi 25 anni, al trascorrere di tale tempo la prestazione inizia decadere; detto questo la durata media di un impianto correttamente installato è sicuramente superiore a 25 anni. Con l’installazione dei pannelli viene rilasciato un certificato che attesta l’iscrizione al consorzio che curerà il ritiro e lo smaltimento a fine vita degli stessi, il cliente dovrà solo accordarsi sul trasporto nel sito di riciclo.
DI CHE RISPARMIO SI PUÒ BENEFICIARE CON L’INSTALLAZIONE DI PANNELLI FOTOVOLTAICI? IN QUANTI ANNI VENGONO IN MEDIA AMMORTIZZATI?
Le detrazioni fiscali Irpef per tutto il 2015 permettono un risparmio pari al 50% in 10 anni. Un’abitazione civile riesce ad ammortizzare la spesa in 6/7 anni mentre nel caso di un’azienda anche in 3/4 anni.
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Impermeabilizzazioni
COME È POSSIBILE INTERVENIRE IN CASO DI INFILTRAZIONI D’ACQUA NEL SOTTOTETTO O TEGOLE DANNEGGIATE?
I sottotetti delle nostre abitazioni sono sempre più utilizzati come mansarde, di conseguenza infiltrazioni meteoriche anche minime non sono più tollerate. Per questo motivo viene frequentemente adottata la tecnica della impermeabilizzazione sotto tegola applicando una guaina bituminosa ardesiata sulla quale vengono successivamente posate le tegole. Il corretto fissaggio delle tegole è su listelli distanziati di circa 30 cm l’uno dall’altro, questo per consentire la ventilazione e la deumidificazione nello strato sotto coppo preservando così i materiali dai fenomeni gelivi in inverno.
LE IMPERMEABILIZZAZIONI SULLE COPERTURE HANNO UNA GARANZIA?
Isomec srl installa svariati prodotti con una polizza assicurativa per 10 anni.
CHI E IN CHE QUANTITÀ PAGA IL RIFACIMENTO DI UNA TERRAZZA PRATICABILE O UN LASTRICO SOLARE?
L’importo complessivo del lavoro è per un terzo a carico del diretto fruitore della struttura, mentre per i due terzi è a carico dei fruitori degli spazi sottostanti.
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Isolamenti
a cappotto
QUANTO COSTA UN ISOLAMENTO A CAPPOTTO E CHE RISPARMIO PERMETTE? IN QUANTO TEMPO VIENE AMMORTIZZATO?
Il risparmio energetico conseguente all’installazione di un isolamento termico cambia a seconda della località climatica, dello spessore delle murature perimetrali e dell’incidenza della superfici vetrate. Detto questo il costo dell’installazione viene in media ammortizzato in 6/7 anni di esercizio.
CHE VANTAGGI HA VIVERE IN UN EDIFICIO ISOLATO TERMICAMENTE?
L’installazione di un isolamento a cappotto riduce i ponti termici, la formazione di muffe e condense accrescendo il comfort abitativo, permette un risparmio economico e la conseguente riduzione delle spese di riscaldamento e raffrescamento nonché la riduzione delle emissioni inquinanti. Inoltre è possibile beneficiare per tutto il 2015 del risparmio fiscale per il miglioramento della classe energetica dell’edificio pari al 65 % della spesa sostenuta diluiti in dieci anni.
COME EVITARE LA FORMAZIONE DI MUFFA SULLE PARETI?
Nelle abitazioni si verifica frequentemente la presenza di funghi e muffe, specialmente nelle zone orientate a nord-nord/est e quindi più fredde. L’umidità e il vapore acqueo tende infatti a depositarsi in queste aree con temperatura e quindi pressione minore. La soluzione è la coibentazione termica che può essere esterna grazie a un isolamento a cappotto oppure interna con l’installazione di polistirolo e pannelli di cartongesso.
CAPPOTTO TERMICO. COS’È?
Con il sistema a “cappotto” termico, un edificio viene isolato termicamente posizionando un rivestimento di pannelli in materiale espanso o fibre di lana minerale sulla faccia esterna delle pareti perimetrali.
Quando si parla di cappotto si parla di sistema a cappotto, altrimenti noto in Europa come “sistema ETICS (External Thermal Insulation Composite System)” progettato, assemblato e testato in conformità alle linee guida ETAG 004 in vigore dal 2003 e redatte da ETA (European Technical Assessment).
L’idoneità tecnica è determinata anche dai materiali che devono sempre riportare il marchio CE.
Tale definizione, spesso trascurata, indica che più elementi sono necessari al fine di eseguire un buon rivestimento la cui efficacia duri nel tempo.
Nelle linee guida sono comprese sia le prove a cui sottoporre il sistema nel suo complesso sia quelle per i singoli componenti.
Nel caso del sistema di isolamento a cappotto, vengono valutati:
- Resistenza meccanica;
- Reazione al fuoco;
- Assorbimento dell’acqua e impermeabilità;
- Resistenza alla diffusione del vapore;
- Resistenza allo strappo
- Trasmittanza;
- Capacità fonoisolante e termica.
Mentre per i componenti sono previste prove di qualità e adeguatezza specifiche:
- Per i materiali isolanti, prove di assorbimento acqua, permeabilità al vapore acqueo, prove di trazione in condizioni asciutte e umide, resistenza termica, al taglio e modulo di elasticità;
- Per i fissaggi meccanici, prove di resistenza allo strappo;
- Per i profili e guide, prove di resistenza alla trafilatura;
- Per intonaci e finiture, prove a strappo e a trazione della prima mano di rasatura;
- Per le reti di armatura, prove di resistenza alla lacerazione, allungamento a rottura, prova di strappo su nuovo e dopo invecchiamento.
Pertanto la qualità dell’isolamento a cappotto è frutto di più fattori: le scelte dei materiali, la posa qualificata e anche le certificazioni dei sistemi tecnologici sono tutte componenti di un lavoro eseguito a regola d’arte.
Le certificazioni ETA assicurano che quello che si sta applicando è effettivamente un sistema efficiente, funzionale, resistente e duraturo.
CAPPOTTO TERMICO TETTO
Il cappotto si completa se anche la copertura è ben isolata. Le diverse tipologie, a falde, piana, ecc., implicano posizionamenti diversi del materiale coibente, la possibilità di incrementarne l’efficacia con la ventilazione o, nel caso di coperture piane, con un’elevata riflettanza solare (SRI) Cool roof, o mediante tetti verdi ecc.
CAPPOTTO TERMICO INTERNO
L’isolamento termico interno riduce la dispersione termica invernale come quello posizionato all’esterno, ma risulta meno indicato per le abitazioni permanenti non sfruttando lo smorzamento e lo sfasamento dell’onda termica fornito dalla muratura. Risulta indicato negli ambienti usati saltuariamente nel periodo invernale in quanto la messa a regime dell’aria ambiente è più rapida e non occorre attendere il riscaldamento delle pareti per usufruire di un benessere fisiologico determinato dallo scambio di calore del corpo umano con le pareti ancora fredde per irraggiamento.
CAPPOTTO TERMICO ESTERNO, OPINIONI
Il cappotto termico, assieme alla sostituzione degli infissi, costituisce attualmente la più efficace tecnica di efficientamento energetico applicabile sul patrimonio edilizio esistente, consentendo di ridurre significativamente i consumi energetici (sia di riscaldamento d’inverno che di raffrescamento d’estate),di migliorare il benessere fisiologico aumentando la temperatura superficiale delle pareti, di eliminare i ponti termici e quindi il rischio di formazione di muffe e condense, di contribuire alla riqualificazione estetica dell’edificio e complessivamente di aumentare il valore dell’immobile migliorando la classe energetica del fabbricato.
CAPPOTTO TERMICO SPESSORE
Lo spessore del cappotto termico non può essere definito a priori, in quanto la riqualificazione energetica dell’edificio e quindi il raggiungimento dei valori di trasmittanza previsti dalla normativa vigente, comporta un progetto specifico a carico di un tecnico qualificato, che deve tener conto della prestazione energetica complessiva del fabbricato allo stato attuale del edificio. Lo spessore varia inoltre a seconda del materiale impiegato. In generale tuttavia, impiegando lastre in polistirene espanso (EPS) che rappresentano il prodotto principalmente utilizzato come isolante termico, gli spessori variano dai 12 ai 15 cm.
Tali spessori comportano l’adeguamento di eventuali cornici, davanzali, soglie ed altri elementi presenti nella facciata.
IL recente decreto “Rilancia Italia” consente una detrazione fiscale del 110 % del costo sostenuto per il cappotto, a condizione che migliori la prestazione energetica del fabbricato di due classi.
CAPPOTTO TERMICO MATERIALI
Il prodotto principalmente impiegato come isolante all’interno del sistema a cappotto termico è il polistirene espanso (EPS) in virtù delle ottime caratteristiche coibenti e della stabilità dimensionale del materiale stagionato. Altri prodotti vengono impiegati sul mercato come pannelli in lana minerale, fibra di legno e poliuretano (PIR). Intonaci coibenti, alleggeriti da inerti macroporosi, offrono minori resistenze termiche e pertanto sono scarsamente impiegati.
CAPPOTTO TERMICO ESTERNO ERRORI
Il sistema a cappotto termico è il principale metodo per l’efficientamento energetico e l’eliminazione dei ponti termici nei fabbricati, tuttavia richiede almeno tre elementi necessari per poter essere efficace:
- Una corretta progettazione;
- L’impiego di materiali di qualità;
- Una corretta esecuzione
Se questi aspetti non vengono tenuti in considerazione, i danni che si possono verificare sono considerevoli (ad esempio distacchi, fessurazioni, muffe, condense…).
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